Come fondatrice e direttrice de La Scuola delle Donne® ho il piacere di ospitare sul mio sito le tesine delle alunne. Per leggerle scorrere verso il basso
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I 7 passi per l’illuminazione – mistiche a confronto
di Mara figlia di Adriana
Considerando il numero sette, presente in tutte le tradizioni spirituali e nel calendario contadino, come un viaggio per raggiungere la completezza e l’illuminazione, andiamo ad incontrare alcune mistiche europee che hanno tracciato il loro sentiero spirituale, delineando sette gradini che portano alla perfezione e all’unione con il divino: Hadewijch di Antwerp, Beatrijs von Nazareth, conosciuta come Beatrice, Marguerite Porete e Teresa de Avila…
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Simboli matrifocali nella panificazione sacra
di Tiziana figlia di Gabriella
Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo”… è una frase che ci accompagna dall’infanzia. Mangiare la divinità… così come mangiare alimenti che abbiano la sua forma o che riportino i suoi simboli, testimonia non solo le radici pagane del cristianesimo ma anche un approccio sciamanico alla devozione. I simboli che rappresentano la Grande Madre paleo e neolitica, riscoperti e decodificati dalla archeomitologa Marija Gimbutas, si sono “incarnati” nei pani e nei dolci delle feste per poter essere “presi e mangiati”…
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Le civiltà matrifocali nel ciclo di romanzi I figli della terra di J.M.Auel
di Valeria figlia di Irene
La saga “I figli della terra” di Jean Marie Auel si compone di ben 6 libri non solo frutto di fantasia, bensì approfondimento di storia geografia paleobotanica e antropologia “preistorica” rielaborata dal punto di vista matrifocale prendendo spunto dai ritrovamenti dell’archeomitologa Marija Gimbutas…
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Trotula de’ Ruggieri
di Giulietta figlia di Amedea (medica agopuntrice)
Trotula trascorre una infanzia felice nel cuore dell’Hortus Magnus, il più antico orto botanico d’Europa dove è possibile coltivare ogni tipo di erba medicinale nota nell’XI secolo, vivendo dentro una grande villa con fiorenti giardini ed in grande simbiosi con la Natura. La nonna materna Rodelinda, longobarda ma in realtà di stampo tipicamente bizantino venutole dalla madre Teodora la più dotta delle mulieres salernitanae, la inizia alla conoscenza delle piante e delle erbe.
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Alexandra Kollontai
di Anastassia figlia di Vera
La storia di Alexandra Kollontai è la dimostrazione di come una donna debba lottare per affermare la sua libertà e quella delle sue sorelle in un mondo androcentrico privato della spiritualità. Alexandra operò nella stessa epoca di altre grandissime attiviste per i diritti umani e delle donne, come Anna Kuliscioff, Rosa Luxemburg e Clara Zetkin.
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Peggy Guggenheim
di Giorgia figlia di Lydia
La galleria è la prima grande esperienza di Peggy nel mondo pittorico, le permette di conoscere artisti e supportarli, di capire come comprare le opere e di credere in sé stessa fino a che a 41 anni decide di trasformare la galleria in un museo d’arte moderna a Londra
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Mary Lua Adela Davis
di Maria Emilia figlia di Emma
Mary Davis è stata, nello stesso tempo, naturalista, esperta botanica, entomologa amatoriale e prolifica scrittrice scientifica, in un’epoca in cui pochissime donne erano impegnate nel campo della biologia. Si guadagnò la reputazione di “donna naturalista più famosa e industriosa del mondo”.
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Momolina Marconi
di Tiziana figlia di Gabriella
Momolina Marconi (1912-2006) può essere definita come la più grande studiosa italiana della Dea. Tuttavia questo riconoscimento non si è tradotto purtroppo in notorietà e diffusione della sua ricerca. Eminente studiosa della lingua latina e greca sarà questa la forte base teorica da cui partirà per tracciare il profilo della Dea del Mediterraneo.
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Le viaggiatrici
di Claudia figlia di Maria Cecilia
Le donne hanno sempre viaggiato: scienziate, guerriere, pirate, scrittrici, archeologhe, fotografe, cartografe. Il primo racconto di viaggio è stato scritto da una donna nel 381 d.C. I primi viaggi di esplorazione risalgono comunque alla metà del XIX secolo, perché prima di allora le donne viaggiavano come accompagnatrici, sotto falso nome o travestite da uomo.
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Le guaritrici del Sannio
di Mara figlia di Adriana
Sebbene le pratiche di guarigione fossero esercitate anche da alcuni uomini, il mio intento è quello di scavare in profondità alla ricerca del legame arcaico e indissolubile tra principio femminino e cura, binomio essenziale per la nascita di una società sana, felice e prospera.
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La papa Giovanna
di Erica figlia di Tamara
Giovanna di Ingelheim, nata e vissuta nel IX secolo, volle staccarsi dal suo destino di donna, a quell’epoca davvero difficile e triste. Travestita da uomo entrò in monastero come frate scalando la vetta delle funzioni ecclesiastiche fino a trovarsi sul soglio papale eletta pontefice poiché nessuno sapeva che fosse una donna. Le fonti storiche stanno confermando la sua veridicità a lungo negata dalla narrazione ufficiale
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di Giorgia figlia di Lydia
Dorothy Parker e Rosario Castellanos vivono un’infanzia contaminata da eventi che le portano immediatamente alla perdita di loro familiari e che dirigerà la loro rotta verso un dolore profondo, che come una crepa nel cuore sentirà sempre il bisogno di essere rassicurata e rinsaldata per dare alle loro vite un senso, un equilibrio seppur precario.
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M.Z.B e il ciclo di Avalon
di Valeria figlia di Irene
Marion Zimmer Bradley fa parte di quelle autrici svalutate dal sistema patriarcale, come Jean Marie Auel di cui ho già parlato, autrice della saga “Ayla i figli della terra”. Entrambe autrici che hanno dato vita a saghe grandiose, colte, raffinate, storicamente circostanziate, ma che vengono riduttivamente definite fantasy.
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Le poete della libertà
di Mara figlia di Adriana
Elizabeth Barrett Browning, Emily Brontë, Christina Rossetti e Emily Dickinson: quattro poete che usarono la penna per invocare la libertà, l’indipendenza di pensiero e di vita e la coerenza. Parole che come fuoco riescono a scavare l’anima di chi sa leggere.
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Le pittrici non muse
di Maria Emilia figlia di Emma
Quattro sono le pittrici di questo lavoro, dotate di grandi capacità artistiche ma passate alla storia solamente come modelle di pittori famosi. Quattro come i rami di una croce che si riuniscono al centro, nel punto in comune rappresentato dall’esigenza di ricordare al mondo la loro esistenza, non solo come modelle, ma soprattutto come artiste…
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Hélène de Beauvoir
di Violetta figlia di Emilia
Hélène nacque a Parigi, nel 1910, due anni dopo la nascita di Simone, in una famiglia borghese segnata però ben presto dalla bancarotta del nonno materno, Gustave Brasseur, per cui vissero lunghi anni di disagi e ristrettezze economiche…
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Elizabeth Garrett Anderson e Elizabeth Blackwell
di Giulietta figlia di Amedea
Elizabeth Garrett nacque nel 1836 a Londra in epoca vittoriana. Quale era la posizione della donna nell’Inghilterra di quel tempo? Circa 50 anni prima della sua nascita, Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo liberale, in nome della libertà e della indipendenza di tutte le donne e gli uomini, aveva pubblicato il suo libro “Sui diritti delle donne “ in cui scriveva “E’ tempo di operare una rivoluzione nelle maniere femminili: restituire loro la dignità perduta e farle lavorare e riformando se stesse riformare il mondo “ ed ancora “Le donne devono avere un’esistenza civica, Lasciate che la donna condivida i diritti ed emulerà le virtù dell’uomo.”
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Caroline Weldon
di Valeria figlia di Irene
Nel 1889, accompagnata solo dal figlio lasciò Brooklyn e andò a ovest per offrire di persona il suo sostegno all’opposizione di Toro Seduto al Dawes Act. Sebbene Toro Seduto fosse noto come comandante nella Battaglia del Little Bighorn del 1876, negli anni ’80 dell’Ottocento, a parte un periodo con lo spettacolo Wild West di Buffalo Bill, la sua vita era confinata nella riserva di Standing Rock. Caroline decise di attraversare da sola in treno il Nord Dakota per raggiungere la riserva indiana “Standing Rock” dove avrebbe dipinto un ritratto al capo Lakota-Sioux Toro Seduto che si era distinto per il suo rifiuto di adeguarsi alle leggi delle riserve dove i nativi erano stati confinati.
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