Fiordipepe: disegno originale di Manuela Biave

La piccola Fiordaliso nacque da una famiglia semplice e modesta. Il papà lavorava nei campi, quando poteva, e intagliava vasellame nel legno; la mamma, che adorava la sua bella bambina, tesseva e cuciva. La piccola Fiordaliso era vivace e curiosa tanto che la mamma la soprannominò Fiordipepe. Le sue domande sulla Vita e sui Figli della Terra, del Cielo e dell’Acqua erano infinite e sempre più sottili. La mamma non era in grado di risponderle e già a quattro anni la bimba vagava ore e ore nel bosco facendo domande alle radici, alle foglie, ai tordi e alle lepri.

Perché dopo la luce viene il buio? Cosa sono le luci che si vedono in cielo di notte? Da dove vengono i cuccioli? E i frutti? E i germogli? Come fanno gli insetti a vivere sotto terra? E come fanno gli uccelli a trovare il loro nido? Da dove viene la pioggia? E così via, giorno dopo giorno. La sete di conoscenza della bambina era insaziabile.

Quando compì sette anni, la mamma, comprendendo che la sua piccola aveva bisogno di una maestra, la condusse al palazzo della buona Regina per chiederle che la prendesse sotto la sua protezione. La Regina osservò Fiordipepe con interesse, le offrì dei dolcetti e le fece molte domande per valutare le sue potenzialità.

  • Sì, madama – disse infine la Regina alla mamma – vostra figlia ha davvero delle qualità rare ed è giusto che vengano coltivate. Ma dovrà dimostrare di meritarlo. L’istruzione viene impartita durante moltissimi cicli solari e la vita delle fanciulle che vi si dedicano è solitaria e ritirata. Sarà capace la vostra piccola di sopportarla?
  • Sì Maestà – rispose Fiordipepe anticipando la mamma – desidero conoscere i segreti della Vita e soprattutto cosa avviene quando i corpi cadono a terra e non si rialzano più… in quale altro mondo si risvegliano?
  • Bene Fiordipepe – assentì la regina, strizzando l’occhio alla mamma con approvazione – se pensi di poter resistere sarai accontentata. Domattina all’alba partirai con la Maestra della Vita che ti porterà nel folto del bosco. Là dimorerai in una torre dalla quale non potrai uscire per tutta la durata del tuo apprendimento. La Maestra verrà ogni mattina e rimarrà con te tutto il giorno fino al tramonto, insegnandoti i segreti delle stelle, delle piante e degli animali. Non dovrai mai tagliare i tuoi capelli. Quando essi potranno interamente coprire il pavimento della torre con una spirale, allora sarai pronta per la Grande Scelta.
  • E qual è questa scelta? – chiese la bimba senza ombra di timidezza, preoccupando la mamma per la sua temerarietà
  • Lo saprai a tempo debito – rispose la Regina e la congedò con una carezza

Quella notte la bimba non riuscì a prendere sonno dall’eccitazione. All’alba venne la Maestra della Vita, che era una donna anziana ma ancora molto forte, con un viso sorridente e occhi pazienti. Fiordipepe era pronta già da molte ore ma non pensava che sarebbe stato così difficile separarsi dalla mamma.

Infine partirono e camminarono per molte ore. Quando il sole fu alto giunsero nel mezzo del bosco. Laddove nessun essere umano poteva arrivare se non guidato. La torre era di pietra, costruita con enormi blocchi che già suscitarono le prime domande in Fiordipepe. Ma la cosa più strana era che non c’era la porta. Solo una finestra in alto. <Come entreremo?> Si chiese la piccola. Ma la Maestra accostò una lunga scala che stava nascosta in mezzo agli alberi.

  • Così si sale e così verrò da te ogni giorno finché starai qua. Ma tu non potrai lasciare la torre finché i tuoi capelli non saranno abbastanza lunghi. Ti porterò ogni volta cibo fresco e acqua per le tue necessità.

La torre all’interno era accogliente. C’erano libri accatastati alle pareti, pergamene su ampi scaffali, strani strumenti per misurare, tritare, riscaldare, mescolare. Ma la cosa più affascinante era il tetto a punta. Era una specie di enorme cannocchiale per guardare le stelle. Fiordipepe se ne accorse quando, alla fine della giornata in cui le sue infinite domande avevano trovato altrettante sagge risposte, il cielo si scurì e guardando in alto si potevano vedere distintamente le forme create dalle stelle che si univano.

La Maestra lasciò la torre solo quando la ragazzina esausta si addormentò sull’ultima domanda senza riuscire nemmeno a finire la frase. La saggia donna la mise a letto, le rimboccò le coperte, poi si calò lungo la scala e sparì nel bosco.

Così, tra domande e risposte, le giornate nella torre passavano veloci e i capelli crescevano. Fiordipepe osservava dall’alto e tutto intorno la vita nel bosco grazie ai diversi strumenti per ingrandire. Inoltre apprendeva dai libri e dalle pratiche. La Maestra, poi, le portava ogni giorno nuove piante, pietre e animali con cui approfondire la sua conoscenza. E la sera osservavano e studiavano il cielo finché Fiordipepe non si addormentava.

Un giorno, dopo molti cicli solari,  la fanciulla decise di provare a disporre i suoi capelli sul pavimento. In effetti erano lunghissimi perché non erano stati più tagliati. Camminò a spirale lasciandoli cadere dietro di sé. Ma quando fu al centro si accorse di un particolare che non aveva mai notato prima: nel centro esatto c’era una botola!

Si bloccò! Rimase immobile per alcuni minuti mentre il suo corpo tremava. Poteva uscire dalla torre? Non si era mai accorta prima in tanti cicli solari che ci fosse un’apertura… Però se fosse stata una prova? Se aprendo la botola avesse compromesso tutto?

Decise di tentare affidandosi al cuore della Dea. Con la spranga che usava per fissare le persiane fece leva e la botola si aprì rivelando una scala che scendeva a chiocciola. Fiordipepe deglutì più volte mentre sentiva le gambe diventare molli. Poi prese coraggio: il desiderio di conoscenza era più forte della paura. Afferrò una lanterna a olio e cominciò a scendere trascinandosi dietro i capelli come un mantello.

Mentre scendeva aveva l’impressione di entrare in un altro mondo. Le pareti di terra brillavano al passaggio della sua lanterna, come pietre preziose nascoste nell’oscurità. E così pure le ali e le corazze degli insetti che vivevano sotto terra. Un mondo misterioso le si rivelava durante la sua discesa. E più si avvicinava al fondo più alle sue orecchie giungeva rumore di acqua. Quando giunse alla fine della scala, davanti a lei si apriva un pozzo largo quanto la torre stessa. Si sporse e guardò dentro. Vide se stessa reggere la lanterna e, mentre si guardava riflessa, si sentì chiamare dalla superficie calma e scura dell’acqua. Finché si abbandonò al richiamo e cadde nel pozzo.

Mentre cadeva, o forse veniva risucchiata, o magari spinta, vide interi mondi scorrerle accanto contenuti in minuscoli granelli di terra. E fu sicura che ogni granello di terra fosse un pianeta che ospitava diverse forme di vita. Nella sua testa una voce dolcissima le sussurrava:

  • Questo è l’Ingresso alla Sacra Creazione, tutto ciò che esce entra, tutto ciò che entra esce

Fiordipepe in quell’istante comprese come tutte le forme di vita sono specchio le une delle altre, così come le stelle lo sono dei granelli di terra. Giunse alla fine della sua caduta e si trovò in un meraviglioso giardino pieno di fiori di ogni colore e dimensione. E in mezzo ai fiori, sorridente, l’aspettava la Maestra della Vita che reggeva un meraviglioso abito color arcobaleno.

  • Brava Fiordaliso – disse in tono cerimoniale – hai superato la prova. Hai vinto le tue paure per amore della conoscenza, hai visto che per ogni torre c’è un pozzo, per ogni stella un granello di terra, per ogni fuori c’è un dentro e per ogni sopra c’è un sotto. Tutto è uno specchio nel mondo dei viventi. Lo hai sperimentato da sola e ora, dall’altra parte dello specchio d’acqua, sei giunta nel mondo dove si risvegliano coloro il cui corpo cade per terra e non si rialza più. La tua ultima e più profonda curiosità è stata soddisfatta e la tua preparazione è completa. Da questo momento potrai arricchirla soltanto con la tua esperienza e osservazione personale. Questo è l’abito che viene offerto alle fanciulle che completano l’addestramento, quando affrontano la Grande Scelta.
  • E quale sarebbe? – chiese Fiordipepe con la stessa voce che qualche ciclo prima, ancora bambina, aveva usato di fronte alla Regina facendo preoccupare sua madre.

La Maestra della Vita rise dolcemente e la invitò ad abbracciarla.

  • La scelta, fanciulla fortunata, è tra tornare nel mondo e vivere una vita normale tra gli altri, oppure rimanere con noi Maestre della Vita per istruire, quando verrà il momento, qualche altra fanciulla curiosa e dotata, che avrà bisogno di una guida.

Fiordipepe non ebbe bisogno di pensarci neanche un istante. Tanto era ciò che aveva ricevuto durante il periodo trascorso nella torre. E tanto piene e ricche erano state le sue giornate che volentieri avrebbe dedicato la sua esistenza a restituire tanta fortuna a qualche altra fanciulla degna di essere istruita. La Maestra non ebbe bisogno di parole per sapere quale fosse la sua scelta. Le fece alzare le braccia e… ecco… in un baleno la veste avvolse il giovane corpo come una seconda pelle e la fanciulla si illuminò di una luce serena e profonda.

E in un attimo si ritrovò di nuovo nella torre. Di fronte a lei c’era una porta aperta verso il bosco. Uscì nel sole splendente per tornare dalla sua mamma e salutarla un’ultima volta prima di unirsi alle altre Maestre della Vita nel bosco di cui ora faceva parte.

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Cc Devana 2016