Di dott. Marinella Maxia con contributo di Devana
Nel 2016 – scrive la dott. Marinella Maxia – mi immersi profondamente nella lettura di testi della tradizione orientale; giunta alla trattazione del chakra radice, istintivamente lo associai a un corpuscolo presente nel nostro corpo, detto del Lushcka dal nome del suo scopritore, corpuscolo che non veniva abitualmente studiato né in anatomia né in fisiologia. Cominciai a cercare altro materiale ma senza successo a parte qualche accenno a “un glomo – ovvero un corpuscolo – di tipo carotideo”. Insomma un organo sconosciuto che molti chirurghi addirittura asportano scambiandolo per una ciste. Contemporaneamente leggevo libri di geometria sacra che mi portarono a una sorta di risveglio di memorie. Ripresi in mano i libri di fisiologia e realizzai che il corpo femminile, poiché da alla luce, deve avere sicuramente una valenza diversa da quella maschile. a livello di struttura matematica.
Per secoli la donna è stata considerata la parte imperfetta dell’uomo, così come i suoi organi sessuali erano descritti come il rovescio di quelli maschili: un corpo quello della donna che, ci viene insegnato, non assurge mai alla dignità dovuta, invece, a quello maschile. Questa incredibile discriminazione ha cancellato l’ importanza del corpo femminile che invece partorisce la vita.
Il corpuscolo di Lushcka, la cui importanza è equiparabile a quella dell’epifisi, non viene come ho detto menzionato nei libri di anatomia e fisiologia. E’ stato scoperto a metà dell’ ottocento, ma nessuno ne parla… Ci hanno insegnato che esiste un sistema ghiandolare, le cui secrezioni ormonali regolano praticamente ogni attività del corpo e di questo ci hanno parlato abbondantemente; sappiamo che le ghiandole sono organizzate in maniera piramidale con un direttore d’orchestra all’apice che impartisce le direttive. La ghiandola principale di questo sistema è l’epifisi, e poi a seguire ci sono tutte le altre. L’epifisi o ghiandola pineale, si trova all’inizio della catena del sistema parasimpatico e dalla parte opposta, a chiusura della catena, c’è questo corpuscolo detto di Lushcka! Il grande dimenticato che, a dispetto della sua importanza, non è neppure menzionato! Dal momento che chiude la catena, secondo me, ha un’importanza equiparabile a quella dell’epifisi , appunto. Questo corpuscolo è un chemocettore, ossia un recettore che registra i cambiamenti della composizione chimica dell’ambiente e ne informa il sistema nervoso centrale, che in base a questo mette in atto meccanismi per riportare l’organismo all’equilibrio fisiologico, aumentando la frequenza respiratoria e cardiaca, per esempio.
Io penso che il corpo di Lushcka sia un direttore d’orchestra per gli altri glomi, proprio come l’epifisi lo è per le ghiandole. Se l’epifisi è regolata dalla luce; il corpo di Lushcka può essere regolato dal magnetismo?
Il sistema parasimpatico, ovvero quella parte del sistema nervoso responsabile di tutte le azioni corporee involontarie nei momenti di relax come per esempio la digestione, è delimitato in alto dall’epifisi e in basso dal Lushcka; mi chiesi naturalmente come mai questo corpuscolo non sia nemmeno menzionato nei testi, visto che la sua scoperta risale alla metà del 1800. Poi mi fu chiaro che in una scienza di dominio maschile quest’organo più spiccatamente collegato con la femminilità non viene preso in considerazione. La triade clitoride vagina e corpuscolo di Lushcka costituisce la cosiddetta zona o punto G. Si è visto che la potenza dell’orgasmo nella donna è più forte che nell’uomo: la donna è dotata di organi deputati esclusivamente a dare piacere. Le diramazioni dei nervi che nella donna provocano l’orgasmo sono differenti in ognuna, come le radici degli alberi; viceversa nell’uomo sono tutte uguali. Questo sistema di innervazioni crea poi nell’osso sacro femminile un ambiente idoneo ad accogliere la nascita di una nuova vita; tutto ciò è connesso al corpo di Lushcka.
Compresi allora che potevano bastare solo questi motivi per rendere il corpo di Lushcka una presenza tutt’oggi sgradita. Anche Freud aveva notato l’importanza di ciò e parlò di “sentimento oceanico” riferendosi all’erotismo femminile, ma poi chissà perché, abbandonò tutto e non ne parlò più: forse queste informazioni contrastavano con il suo famoso teorema “dell’invidia del pene”?
La vagina è intesa come porta di ingresso alla conoscenza e al subconscio femminile. Stazione di una fitta rete neurale, strettamente collegata al cervello e alla coscienza stessa, essa non è soltanto l’estensione del cervello della donna ma anche parte dell’anima della stessa. Indica connessione tra sessualità e coscienza, creatività, autostima e senso di trascendenza. Per raggiungere questi livelli l’orgasmo è il mezzo più rapido.
La tipologia dell’orgasmo dipende dalla anatomia del nervo pelvico e dalle sue diramazioni in ciascuna donna. La sensazione di espansione totale si ha quando questo circuito viene attivato completamente. In questo modo la donna può accedere alle potenzialità neuro-plastiche del cervello, ovvero la capacità del cervello di modificarsi in risposta alle esperienze del soggetto. Il sistema genitale femminile può mediare esperienze estatiche trascendenti. Il rilascio di dopammina, ossitocina, endorfine durante l’orgasmo produce la sensazione di espansione e completezza che è quasi estasi. In conclusione si è visto che quando c’è un orgasmo completo nella donna, si attivano nel cervello le stesse aree della meditazione.
Ritengo che l’energia kundalini risvegliata, risalendo attraverso la colonna vertebrale fino alla ghiandola pineale, attiverà l’illuminazione quando un fascio di luce retrogrado tornando indietro, illuminerà anche il corpuscolo di Luschka, formando un toroide. Quindi come il nocciolo in potenza contiene la pianta, così il corpuscolo di Luschka germogliando da luogo all’albero della vita. Secondo la tradizione il corpuscolo di Luschka conterrebbe il germe della ricostruzione del corpo, dopo la resurrezione o rinascita, costituendo il nocciolo dell’immortalità.
Il corpuscolo di Luschka misura pochi millimetri, ha forma tondeggiante. È molto vascolarizzato e innervato e si trova sulla faccia anteriore della seconda vertebra coccigea, in una posizione come abbiamo detto opposta all’epifisi a chiudere la catena del sistema parasimpatico.
L’ignoranza di questo corpo ha portato i chirurghi ad eliminarlo volutamente considerandolo una cisti ed i malcapitati perdevano la consapevolezza sessuale del loro essere ed in qualche modo anche quella spirituale. Se ci spostiamo in Asia le antiche discipline conoscevano bene questo organo; è la sede della Kundalini e il punto dove risiede il primo chakra. Essendo opposto all’epifisi era considerato essenziale nell’ascesa della Kundalini. Ora mi chiedo perché nel mondo occidentale sia letteralmente scomparso. Mi viene in mente che in occidente la sessualità è considerata spesso un atto impuro, vicino alla pornografia. Mai assurge alla dignità che gli è propria.
Il Luschka essendo un chemocettore è sensibile all’eccesso di chimica. E di questi tempi, in cui la chimica fa parte del nostro quotidiano, dato che immettiamo continuamente chimica nel corpo attraverso i farmaci, il cibo e l’aria, il corpuscolo di Luschka credo ne risenta parecchio al punto da venire in un certo senso annichilito chimicamente. Una cosa analoga è già avvenuta per l’epifisi.
Essendo il corpo del Luschka determinante per ciò che concerne il riconoscimento sessuale, nella nostra epoca si assiste ad una mancanza di consapevolezza sessuale e nei ragazzi e ragazze a una confusione di genere. Il corpo del Luschka presiede e determina la tempesta ormonale. Secerne un ormone che definisce la maturità sessuale, l’uscita dal mondo dell’infanzia e l’ingresso in quello dell’adulto.
Si pensa che corrisponda ad una coscienza psicofisica sessuale e spirituale. In termini di sapienza orientale l’epifisi corrisponde al settimo chackra e il Luschka al primo. La pineale corrisponde all’estasi spirituale, all’espansione della coscienza. Se la relazione tra queste due ghiandole tornasse ad essere consapevole, vi sarebbe la possibilità di restituire alla sessualità la sua valenza spirituale.
Durante l’orgasmo si ha il rilascio dei seguenti ormoni: prolattina, ossitocina e dopammina. L’ossitocina, che nella donna è presente per il 30% in più che nel maschio, è responsabile degli atteggiamenti materni. La dopammina che nell’orgasmo femminile è molto presente, può fortemente influenzare l’azione mnemonica e l’apprendimento. Grazie a questa occasione si possono moltiplicare le attivazioni dei circuiti che conservano i ricordi, potenziando di gran lunga quello che normalmente succede al di fuori dell’orgasmo. Inoltre la memoria è supportata da un notevole apprendimento e questo momento, non ancora del tutto indagato, fa supporre che esistano infinite potenzialità in seguito al rilascio di questi ormoni durante l’orgasmo. Il rilascio costante di questi ormoni crea e mantiene salde le “vie sinaptiche dell’amore” e della conoscenza.
È probabile che da interazioni esistenti tra area pineale e coccigea, vale a dire tra estremità superiore ed inferiore del sistema simpatico, derivi la regolazione stessa dell’intero sistema nervoso. Ma invece di approfondire lo studio è stata omessa la parte terminale del sistema simpatico – il corpuscolo del Lushka appunto – ricavandone un quadro incompleto e artificioso.
Il passaggio dell’onda di depolarizzazione, ovvero l’onda che unisce le polarità opposte in un unico movimento al centro dell’oscillazione duale, lungo il canale midollare parte dal corpuscolo di Luschka e sale alla corona. In conclusione mi son resa conto che alla base della negazione di alcuni organi e della superficialità della descrizione di altri c’è nient’altro che l’intenzione di privare il corpo femminile della sua innata sacralità e della tendenza naturale verso ciò che è vita, piacere e condivisione.
Come esempio di ciò che potrebbe accadere sollecitando e attivando la ghiandola di Luschka prendo la narrazione di Devana che nel suo libro “Il ponte tra i mondi” descrive il suo incontro sacro con un sacerdote andino. Scrive dunque Devana:
<Mi sentii trasportata in un’altra epoca, quando le donne, le sacerdotesse, utilizzavano la sessualità per ottenere conoscenza e condividerla coi loro partner. Quando l’unione sessuale era una forma di preghiera. Io sapevo… perché io ero stata là, perché ero stata anch’io una di loro. Percepii la presenza di Myriam Magdal e mi sentii potente, forte e consapevole. Lui era ormai pronto per il rito così mi sedetti sopra di lui e cominciammo a muoverci.
Le visioni si susseguivano senza sosta nella mia mente: intuivo che il suo corpo steso rappresentava lo spazio, l’orizzontalità, la terra, il basso, mentre il mio corpo, seduto sopra di lui, rappresentava il tempo, la verticalità, il cielo, l’alto, come in un incrocio di assi cartesiani. Nel punto esatto dell’unione si creò il punto 0, l’origine degli assi cartesiani e delle quattro direzioni, il punto 0 dove si fermavano spazio e tempo.
Cominciai a sentire il fluido energetico di lui salire. Le cerimonie di sessualità sacra non terminano con un picco o una emissione di sostanza bensì producono un graduale e sempre più intenso passaggio di energia che però non sfocia in un massimo fisico per poi calare, ma si trasforma in una visione. La consacrazione dei corpi all’immortalità passava dal punto 0 e, grazie alla ritmica contrazione, che si sviluppava a onde, come il movimento di un serpente, inviava le due energie femminina e mascolina congiunte verso l’alto.
Lui divenne Hadit, il punto, l’origine.
Io fui Nut, l’universo, l’espansione dal punto all’infinito.
In quel momento si aprì la porta per le stelle e il cosmo stellato mi avvolse in un blu indaco intenso che mi assorbì verso le stelle, verso casa. Persi la coscienza del corpo e mi sentii polvere di stelle color cristallo, infinita nell’indaco del cosmo. Una gioia immensa e indescrivibile mi riempì. Non avevo più limiti: non ero più una persona. Ero pura energia espansa. Ora ero una Mujer Sagrada>.
*******************
Testo e disegni CC Marinella Maxia 2020; nella prima tavola del video, il cervello è stato disegnato in proiezione posteriore per permettere la visione dell’epifisi che altrimenti sarebbe stata nascosta
Dipinto di Samantha Zuccato “La Dea del Risveglio” acrilico su tela 50×70
Il testo di Devana di cui viene data lettura è tratto dal suo libro “Il ponte tra i mondi”, Melchisedek ed. 2010 scaricabile gratuitamente dal questo sito devanavision.it alla sezione opere. Ascolta l’audiolettura a questo link https://www.youtube.com/watch?v=0cI4jm6haxA
Marinella Maxia si è laureata in medicina e chirurgia a La Sapienza di Roma e ha frequentato un biennio di specializzazione in Malattie Infettive all’ospedale Spallanzani sempre di Roma. Si è poi specializzata in omotossicologia e omeopatia e ha frequentato diversi corsi di medicina olistica. È ricercatrice microbiologica indipendente.