<Deve essersi chiusa in una stanza in campagna per scrivere quello che ha scritto; – afferma Virginia Woolf in “Una stanza tutta per sé”, a proposito di una poetessa inglese – per le donne la difficoltà era molto più grande: in primo luogo era completamente impossibile avere una stanza tutta per sé, e non diciamo una stanza tranquilla o a prova di rumori. Perfino i poeti più poveri potevano prendere un alloggio separato che, per quanto miserabile, era pur sempre un rifugio contro le pretese e la tirannia della famiglia>. Ispirate dalle parole di Virginia ci prepariamo all’incontro con i beghinaggi fiamminghi, case e quartieri dove le donne sin dal medioevo hanno potuto vivere al sicuro e in pace senza sposarsi e senza farsi monache, ovvero senza rispondere a un marito o a un abate.
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